Parte I: Il capitale erotico e la moderna politica del sesso.

La prima parte del libro si divide in tre sotto-capitoli i quali trattano a loro volta i seguenti argomenti:

Cosa è il capitale erotico;

La politica del desidero;

La negazione: soppressione del capitale erotico.

Per riassumere questi tre capitoli sono stato costretto a riprendere le stesse parole che l’autrice utilizza, in quanto ho trovato molto complicato usare espressioni riassuntive migliori di quelle già usate. Per questo motivo ora proverò, in breve, a riassumere il contenuto. Ricordo che per avere una visione completa dell’argomento consiglio io stesso la lettura del libro, in quanto questo riassunto si pone solo lo scopo di introdurre l’argomento ed esporre i passi più importanti, portando inevitabilmente alla perdita di informazioni che seppur sono entrate nell’inconscio del lettore, non riemergono così facilmente in superficie da poter essere riportate.

1) Il capitale erotico non è, come dalla definizione potrebbe trasparire, legato totalmente all’attività sessuale e non è a questa totalmente finalizzato. Questo, anzi, si compone di ben 6 componenti.

La prima è la bellezza, sebbene i canoni varino di cultura in cultura e sebbene di questa non si disponga dalla nascita, secondo il concetto francese di belle laid, che descrive una donna scarsamente avvenente ma che lo diventa grazie allo stile e alla capacità di valorizzarsi.

La seconda componente è il richiamo sessuale, da distinguersi dalla bellezza per essere più dinamico e per il fatto che deriva, oltre che dai lineamenti, anche dal modo di muoversi, parlare e comportarsi. Per chiarire la differenza, la bellezza può essere immortalata con una foto, il richiamo sessuale necessita di un video.

La terza componente è di natura sociale e combina grazia, fascino, capacità di interazione sociale, di farsi amare dagli altri e di farli sentire a proprio agio.

La quarta è la vitalità, l’insieme di forma fisica, energia sociale e buonumore che causa una attrazione nei confronti degli altri, come accade a chi è definito ”l’anima della festa”.

La quinta riguarda il modo di presentarsi: abbigliamento, trucco, profumo, gioielli ed accessori che le persone indossano per segnalare il proprio status.

La sesta, infine, è la competenza sessuale che rende la persona un partner sessualmente soddisfacente. Tale componente è collocata come ultima in quanto entra in gioco solo nelle relazioni intime, mentre le altre entrano in gioco in tutti i contesti sociali.

Insomma il capitale erotico viene presentato come quarta risorsa personale insieme al capitale economico(la disponibilità finanziaria), il capitale sociale (gli ”agganci” ,nel senso di ”chi si conosce”) e il capitale culturale( la preparazione intellettuale dell’individuo e le sue conoscenze).

2)La politica del desiderio. In questa seconda parte viene introdotto ed affrontato un concetto chiave di questo libro cioè quello che viene indicato con il nome di ”deficit sessuale maschile”. In questa parte l’autrice fornisce varie prove a sostegno della sua tesi su cui si basa questo concetto, prove che non verranno per comodità elencate. Con questo termine l’autrice afferma che negli uomini, più che nelle donne, è presente una maggior voglia di intraprendere attività sessuali. In seguito a questo decifit, quindi, il capitale erotico femminile acquisisce maggior valore poichè, non essendovi parità in questo campo, e come se gli uomini fossero costretti a scendere a compromessi con l’altro sesso per ottenere ciò che vogliono e quindi disposti a scambiare altri beni fra i quali il denaro ( nei rapporti sessuali a pagamento) o promesse di ”amore a lungo” termine ( matrimoni ecc ecc). Si instaura così una continua lotta fra i due generi nel quale succubi sembrano essere gli uomini. Proprio per evitare di soccombere ecco che, secondo l’autrice, sin dai tempi passati il ”patriarcalismo” ha imposto regole, usanze di buon costume e altre norme tese proprio a limitare il capitare erotico femminile. Questo altro argomento viene approfondito proprio nella parte successiva.

3)La negazione: soppressione del capitale erotico. Secondo l’autrice, dato il loro deficit che porterebbe gli uomini a doversi ”sottomettere” al potere del capitale erotico femminile, questi hanno usato varie armi per impedire alle donne lo sfruttamento di questo. L’autrice ne elenca varie, io mi limiterò a riportare le più ”memorabili”. La prima è la stigmatizzazione delle donne che vendono servizi sessuali, stigma che infatti non colpisce il maschio che fa altrettanto. A questo seguono varie prove a dimostrazione di questa tesi dell’autrice. La seconda è l’effetto della religione in occidente con particolare enfasi data dalla corrente puritana. A questo segue un paragrafo dove l’autrice sostiene la anormalità della monogamia, che la stessa deduce dai comportamenti nel mondo animale , e infine quello dove inizierà a criticare la visione femminista moderna, critica che sarà una costante nel pensiero dell’autrice tanto da essere presente costantemente in questo libro. L’autrice afferma che le moderne teorie femministe sbagliano svalutando il capitale erotico femminile, non comprendendo che uomini e donne sono diversi anche a livello sessuale ( principio del deficit sessuale maschile), e che continuando con la politica della svalutazione di tale potenziale femminile non si fa altro che fare il gioco del patriarcalismo, che tanto si vantano di combattere, non comprendendo di farlo in maniera errata. Ovviamente questi sono i sommi capi della critica che nel librò appare molto più articolata e ramificata.

Parte II: Il capitale erotico nella vita quotidiana.

In questa parte vengono messi in evidenza i benefici del capitale erotico nella vita quotidiana. 

Il principio è che la gente non riesce ad ignorare il fascino e la bellezza, ed è proprio per questo assunto che il capitale erotico influenza e modifica la vita delle persone. L’autrice , infatti, afferma che per i ” belli ”, fin da bambini, è come se il mondo fosse coperto da un’aura dorata. Aura che non vedono coloro che fin da piccoli non hanno tali caratteristiche. Ma questo non significa che questi ultimi hanno precluse certe possibilità perchè, come ricordiamo, il capitale erotico si compone di ben cinque componenti e la bellezza è solo una di queste. In più la bellezza con l’età inizia a diminuire, per questo bisogna in ogni caso impiegare del tempo alla cura del proprio capitale erotico, come si impiegano anni e anni di studi alla cura del capitale culturale. A questo si aggiungo due paragrafi interessanti che parlano della magia del sorriso e dell’inutilità dell’essere sovrappeso. 

Per quanto riguarda il sorriso, l’autrice afferma che il sorriso è un modo per incrementare il proprio capitale erotico. Sorridendo per primi si riesce a rendere molto più disponibile la persona con la quale si interagisce. Ecco perchè il sorriso è una parte molto curata dai politici fra i quali spicca sicuramente il sorriso del ex premier Silvio Berlusconi. L’autrice conclude affermando che ” un sorriso non costa nulla ed è sempre efficace”.

Invece sul sovrappeso l’autrice afferma che il sovrappeso e l’obesità non portano alcun concepibile vantaggio o benificio: solo svantaggi. Queste persone sono,infatti, più soggette al rischio di ictus, cardiopatie, diabete, tumori, artrite e malattie respiratorie. Oltre che per se stessi una persona obesa o sovrappeso può risultare anche un problema per gli altri che sicuramente non troveranno comodo un viaggio in bus o in treno accanto a loro.  Quel che è di più è che l’essere sovrappeso è una condizione non necessaria e indifendibile. Non possiamo parlare di discriminazione di una persona in sovrappeso come usiamo lo stesso termine per discriminazioni dovute alla razza o alla religione. La maggior parte delle persone in sovrappeso deve a se stesse la propria situazione che quindi può anche essere migliorata con giuste diete e attività fisica. Non sembra si possa parlare di discriminazione per una situazione che porta solo svantaggi ed è modificabile. Per di più, come è ovvio, tale condizione incide fortemente sul capitale erotico tanto che le persone sovrappeso sono tendenzialmente evitati come colleghi, amici o amanti.

A questo segue un capitolo dove si analizza lo scambio di denaro con capitale erotico, indicando i vari mercati dove questo viene acquistato come quello del matrimonio, quello della prostituzione e infine i benefici personali che questo porta.

Infine viene descritto il valore commerciale del capitale erotico. Qui vengono analizzate nello specifico a quanto ammonta il cosiddetto ”premio bellezza” nelle varie attività professionali. Da questi studi risulta che gli uomini possono ottenere grazie al loro capitale erotico incrementi che vanno dal 10% al 20% nella loro busta paga. Incrementi così alti non si riscontrano invece per le donne, forse come causa di quanto è stato analizzato prima riguardo il controllo dell’uomo sul capitale erotico femminile e la svalutazione di questo anche da parte delle correnti femministe. 

A questo punto penso di aver riportato i tratti salienti di questo libro, o almeno quelli che hanno colpito maggiormente la mia attenzione, riducendo al minimo sicchè il lettore possa acquisire velocemente una lettura di insieme e non scoraggiarsi magari alla visione di più pagine di quelle di cui il libro consta. Mi scuso fin da ora nel caso in cui abbia tralasciato parti degne di nota e invito chiunque lo noti a farmelo presente sicchè io possa cercare di provvedere. 

 

 

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